Dal 2018, ogni edificio di nuova costruzione dovrà utilizzare fonti energetiche rinnovabili.
In questo modo, si conclude il processo iniziato con il Decreto Legislativo 28/2011 per l’incremento dell’adozione delle energie rinnovabili. Già nel 2017 il decreto aveva portato l’obbligo di adozione di fonti rinnovabili al 35%, prorogando il 50% al 2018.
A quali edifici si riferisce il decreto?
L’obbligo di soddisfare con le rinnovabili almeno il 50% dei consumi energetici di un edificio si riferisce agli edifici che verranno costruiti nel 2018.
In questo caso, per nuova costruzione si intende la realizzazione di edifici che siano dotati di un impianto di riscaldamento. Ma non solo: per nuovi edifici il Decreto fa rientrare anche l’ampliamento di edifici già esistenti, in cui la porzione climatizzata abbia un volume superiore al 15% della zona preesistente.
L’obbligo è valido anche in caso di ristrutturazioni importanti.
Non solo nuovi edifici ma anche lavori di ristrutturazione: l’obbligo del 50% è applicabile in caso di lavori di ristrutturazione su edifici con una superficie di minimo 1.000 metri quadrati per opere di rinnovamento integrale dell’involucro esterno.
Cosa si intende per energia rinnovabile?
Il Decreto sancisce l’obbligo a dotare gli edifici con sistemi energetici che sfruttino le fonti rinnovabili, almeno per il 50% del totale.
Ma cosa intende esattamente per energia rinnovabile il Decreto 28/2011?
Le fonti definite come interamente rinnovabili sono queste:
- collettori solari
- pompe di calore (che prelevano dall’ambiente esterno)
- fotovoltaico
- eolico
Perché solo queste sono considerate come fonti rinnovabili?
Semplicemente perché tutte le alte fonti non lo sono al 100%. Ad esempio, le biomasse come il legno o il pellet sono rinnovabili fino all’80%.
Si tratta di una normativa stringente, che esclude fonti rinnovabili molto utilizzate nel nostro paese come il metano o il GPL. Queste fonti, che in realtà non sono completamente rinnovabili, potranno essere utilizzate solamente per gli impianti di riserva.
Sto per costruire una nuova casa o devo fare una ristrutturazione: cosa devo fare?
Se hai iniziato i lavori di costruzione di una nuova casa, o stai modificando un edificio attuale ampliandolo oppure ancora hai programmato dei lavori di ristrutturazione molto importanti, devi prima fare qualche calcolo.
Dovrai calcolare il valore di energia necessaria per l’unità immobiliare per la produzione di acqua calda e per l’utilizzo sanitario.
Una volta scoperto questo valore, dovrai trovare un impianto di energia rinnovabile che sia in grado di produrre almeno la metà del valore energetico trovato in precedenza.
Ci sono differenze tra privati e pubblici?
Per tutte le abitazioni private la quota di fonti rinnovabili si attesta al 50%.
Per gli edifici privati il limite minimo di energie rinnovabili obbligatorie arriva al 55%.
Percentuali diverse per gli edifici privati posti nei centri storici, dove l’obbligo può ridursi del 50% o addirittura non sussistere se gli impianti dovessero causare danni all’edificio, tali da alterarne il valore storico e artistico.
Gli edifici pubblici nella stessa zona, invece, hanno l’obbligo di utilizzare energie rinnovabili almeno per il 60%.
Hai in programma dei lavori di ristrutturazione?
Oppure stai per costruire una nuova casa?
Prima di procedere, accertati di utilizzare almeno per il 50% delle fonti rinnovabili.
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Francesca Chiappetti
Ufficio amministrativo