Caldaia a condensazione ibrida: qual è la differenza con le pompe di calore?

SOS freddo: perché la caldaia a condensazione ibrida conviene per la casa

L’estate è ormai un lontano ricordo e stai cercando un modo per risparmiare sul riscaldamento casalingo? Se hai già provato diverse “stratagemmi” ma non hai ottenuto il taglio in bolletta che speravi, la soluzione migliore è sicuramente quella di scegliere un sistema ad alta efficienza energetica, che sfrutta le fonti rinnovabili, limitando così il consumo di gas metano

Tra i migliori e più innovativi sistemi di riscaldamento green troviamo, senza dubbio, la caldaia a condensazione ibrida e la pompa di calore. Ne hai già sentito parlare ma non sai quali sono le differenze tra i due? Facciamo un po’ di chiarezza.

Cos’è la caldaia a condensazione ibrida?

Nell’ambito delle tecnologie che utilizzano le fonti rinnovabili si è inserita recentemente la caldaia a condensazione ibrida, sia in ambienti domestici che aziendali. 

Nello specifico, questo impianto è formato da due componenti:

  • Pompa di calore esterna, alimentata elettricamente (di dimensioni ridotte 6-8 kW).
  • Caldaia a condensazione, che utilizza gpl o gas metano per il funzionamento.

Come funziona?

La caldaia ibrida funziona secondo un metodo di controllo intelligente, pensato per ottimizzare i consumi e, quindi, risparmiare sui costi di luce e gas, che segue questo schema:

  1. Il primo generatore ad attivarsi è la pompa di calore, un generatore davvero efficiente ed ecologico, che viene dimensionato per coprire fino all’80% del carico termico annuo, utilizzando l’energia termica presente gratuitamente nell’aria esterna, permettendo così di abbattere i costi energetici.  
  2. In caso di particolari condizioni climatiche (per esempio giornate particolarmente fredde), il calore generato dalla pompa di calore (che sfrutta l’aria esterna) potrebbe non essere sufficiente per scaldare gli ambienti di casa,  ed interviene così il sistema a condensazione a gas. 

Ecco perché è utile scegliere la caldaia a condensazione ibrida (o pompa di calore ibrida), che prevede anche l’utilizzo del gas, in caso di necessità, per fornire il calore necessario. 

3 esempi pratici sul sistema ibrido

  • Con temperature esterne favorevoli (>7C): si attiva la pompa di calore e la caldaia rimane spenta. In questo modo casa viene riscaldata attraverso una fonte di energia rinnovabile.
  • Con temperature esterne rigide (prossime allo 0): la pompa di calore rende molto meno, quindi viene attivato anche il generatore ausiliario di supporto e i due sistemi lavorano insieme per un funzionamento ibrido (il fluido preriscaldato dalla pompa di calore viene dato in ingresso alla caldaia a condensazione per portare l’acqua alla temperatura desiderata).
  • Con temperature molto rigide (<0°C): funziona solo la caldaia a condensazione per garantire la temperatura ideale dell’acqua.

Tutto avviene in modo automatico, perché è l’impianto stesso a regolare le temperature di soglia in cui attivare uno o l’altro dispositivo, o a farli lavorare insieme. 

È meglio la caldaia a condensazione ibrida o la pompa di calore?

Caldaia a condensazione ibrida o pompa di calore?  Tutte e due, dando vita a un sistema ibrido, che permette di far fronte a tutte le condizioni climatiche e, quando possibile, utilizzare solo le fonti di energia rinnovabili, utili a ridurre le emissioni di CO2.

Inoltre, se vuoi ottenere un risparmio ancora più netto in bolletta, puoi dotare la tua casa o azienda anche di un impianto solare termico, che cattura l’energia del sole per alimentare le caldaie, efficiente soprattutto per  risparmiare anche in inverno sui costi del riscaldamento. 

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