Chiarimenti e linee guida Ecobonus 110%: quello che c'è da sapere

Dubbi e incertezze? Ecco le FAQ sull’Ecobonus 110% che stavi cercando

Una delle novità più importanti del Decreto Rilancio, in tema di riqualificazione edilizia ed ecosostenibilità, riguarda l’Ecobonus 110% (o Superbonus), che ha elevato la percentuale della detrazione già prevista, per agevolare importanti lavori di riqualificazione. I dubbi a tal proposito, però, sono ancora molti: ecco allora le risposte alle principali FAQ sull’Ecobonus.

Come nasce il Superbonus 110%?

La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova ogni settore economico e, per rilanciare un settore fondamentale come quello dell’edilizia, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, ha lavorato ulteriormente sull’Ecobonus 2020, ampliando la detrazione fino al 110% sulle spese di riqualificazione energetica sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.

FAQ Ecobonus: tutto quello che devi sapere

1. Cos’è l’Ecobonus 110%?

Detto anche Superbonus 110% è un provvedimento volto a dare una forte accelerazione all’attività edilizia di riqualificazione, indirizzandola verso la transizione energetica. In parallelo è previsto il sisma bonus 110%, volto invece a ridurre il rischio sismico.

2. Quali lavori rientrano nell’Ecobonus 110%?

Per poter usufruire dell’agevolazione prevista dall’Ecobonus 110% è necessario effettuare dei maxi interventi negli edifici, che comprendono:

  • Interventi di isolamento termico delle superfici opache, verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo.
  • Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe Adi prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013, a pompa di calore inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, ovvero impianti di micro generazione.
  • Interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, ovvero impianti di micro generazione.
  • Interventi di efficientamento energetico (ad esempio installazione di un impianto solare termico) già agevolati dall’Ecobonus, nei limiti di spesa già vigenti per ciascun intervento, ma a condizione che siano eseguiti insieme ad almeno uno dei maxi interventi.

Rientrano nella detrazione anche questi interventi:

  • Installazione impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici.
  • Installazione contestuale di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici.
  • Cessione in favore del GSE dell’energia non auto-consumata in sito.
  • Installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

3. Ci sono delle prestazioni energetiche da raggiungere per ottenere l’Ecobonus?

Sì, per usufruire dell’agevolazione è necessario assicurare, attraverso i lavori di riqualificazione, il miglioramento di almeno due classi energetiche degli edifici (qualora non fosse possibile conseguire la classe energetica più alta), da dimostrare attraverso l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.)

4. In che modo è possibile fruire dell’Ecobonus 110%?

L’agevolazione è fruibile attraverso:

  • Detrazione fiscale vera e propria.
  • Sconto in fattura anticipato dall’impresa che ha effettuato i lavori.
  • Cessione del credito fiscale all’impresa o a soggetti terzi.

5.  A chi spetta la detrazione?

Le detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica e antisismici spettano ai privati che effettuano i maxi interventi sopra elencati ed ai titolari di reddito d’impresa, non solo per i lavori sugli immobili strumentali, ma anche per quelli merce o patrimonio, come chiarito dall’Agenzia delle entrate con la risoluzione n°34/e 2020.

6. Come funziona la detrazione fiscale al 110%?

I privati che vogliono effettuare dei lavori importanti di riqualificazione (o maxi interventi) avranno la possibilità di detrarre, in 5 anni, la spesa dalle proprie tasse: da una spesa ipotetica di 10.000 € potranno detrarre ben 11.000 € in totale, divisi in rate da 2.200 € alla voce Irpef.

7. Come funziona lo sconto in fattura?

Il privato può ottenere dall’impresa che realizza gli interventi di riqualificazione uno sconto pari al totale del compenso dovuto (quindi i lavori verranno effettuati a costo 0) cedendo il credito fiscale ad essa che, successivamente, può scegliere di recuperare la somma attraverso due modalità diverse:

  • Credito d’imposta, portandola in compensazione per il pagamento delle imposte.
  • Cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e altri intermediari finanziari.

8. Come funziona la cessione del credito a soggetti terzi?

In alternativa alla detrazione fiscale e allo sconto in fattura, il privato può direttamente cedere il credito alle banche o a intermediari finanziari. Questo permette di ottenere la realizzazione dei lavori a costo zero, ma va sottolineato che, con la cessione alle banche, si devono pagare le commissioni e gli interessi (perché l’istituto anticipa la somma che poi andrà a recuperare in 5 anni). Per tale procedura, gestita dalla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate) serve un’asseverazione del Caf o del commercialista.

9.Quali documentano servono?

Oltre all’iter legislativo (con possibili modifiche future) è necessario seguire quello operativo: per i lavori sulle parti comuni serve il via libera del condominio; è necessario attendere che l’Agenzia delle Entrate avvii le procedure per richiedere il visto di conformità, rilasciato a sua volta da commercialisti e CAF, per poter procedere con la richiesta del bonus e la cessione del credito. È necessario anche l’Attestato di Prestazione Energetica (Ape), rilasciato da un tecnico abilitato, che certifica il miglioramento delle due classi energetiche requisito necessario per usufruire dell’Ecobonus. Inoltre, bisogna comunicare i dati degli interventi esclusivamente in via telematica, definendo le modalità attuative entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.

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