Negli ultimi anni il fotovoltaico è letteralmente esploso.
Secondo la recente ricerca dell’Osservatorio Rinnovabili dell’Associazione Nazionale Industrie Elettrotecniche (A.N.I.E), il fotovoltaico ha registrato un incremento del 22% rispetto al 2015 (in questo articolo i dettagli).
Ma quanto più una cosa diventa comune, tanto più diventa facile cadere in problematiche.
Il boom del fotovoltaico ha creato una domanda crescente e la conseguenza è che sempre più aziende si sono date al fotovoltaico.
Aziende che molto spesso non hanno le competenze adeguate o peggio, aziende senza veri professionisti ma semplici rivenditori di un prodotto. Senza assistenza, senza garanzie, senza essere seguiti.
A cosa bisogna prestare attenzione per non incappare in una “fregatura”?
Alle offerte “fuori mercato”.
Si tratta di offerte collegate a marchi energetici celebri, ma che vanno solo a vantaggio del venditore.
Un professionista, prima di presentare un’offerta, dovrebbe prestare attenzione non solo ai consumi annuali elettrici del cliente, ma anche ai suoi profili di consumi giornaliero e mensile.
Facciamo un esempio concreto.
Immaginiamo una proposta di un impianto FV da 4,5 kWp per una famiglia che abita nel centro Italia, con consumi elettrici intorno ai 2mila kWh/anno e che soddisfa il proprio fabbisogno di riscaldamento e acqua con caldaia a biomasse.
Costo? 15.000 euro.
Ipotizziamo che i moduli utilizzati siano italiani, 18 da 250 Watt. Molto bene, ma nel contratto non viene indicata la tipologia e la marca di inverter.
Da questo dettaglio si intuisce che l’unico obiettivo della società e del venditore è di piazzare il prodotto e ricavarci su un bel guadagno.
Questi “professionisti” pur di vendere non fanno altro che mettere in cattiva luce una tecnologia che è sempre più moderna e che ha ridotto drasticamente i costi negli ultimi anni.
Scopri in questo articolo com’è fatto un pannello fotovoltaico
Con questo tipo di atteggiamento non fanno altro che danneggiare aziende e professionisti seri, oltre che le tasche di molte famiglie.
Gli aspetti discordanti presentati in questa ipotetica ”offerta” sono:
- La scelta dell’impianto. Un impianto da 4,5 kWp è sovradimensionato per le esigenze di quella famiglia. Questo tipo di impianto produce in quella determinata zona almeno 6.000 kWh/anno contro i 2.000 che realmente servono per soddisfare il fabbisogno della famiglia. Con un vero sopralluogo e un’attenta analisi dei consumi dell’utenza ne basterebbe uno da 2 kWp. Meno della metà.
- Il prezzo dell’impianto. Il costo non dovrebbe superare i 6.000 euro.
Come proteggersi?
L’impianto fotovoltaico va “cucito su misura” dell’utente.
Hai letto la nostra guida sul fotovoltaico? La trovi qui.
Quando si stima la produzione dell’impianto, bisogna tener conto:
- del luogo geografico dove verrà installato l’impianto. Ad esempio una famiglia che consuma 4.000 kWh/anno, se vive al Sud dovrebbe optare per un impianto da circa 2,75 kWp, al Nord per un impianto da 3.5 kWp;
- se il tetto è esposto perfettamente a Sud;
- consumi elettrici futuri come l’installazione di pompe di calore elettriche, di condizionatori o di piastre ad induzione per la cottura;
- massimizzare l’autoconsumo in modo da non pagare gli oneri di sistema e di rete.
Inoltre, è da ricordare che le persone fisiche godono della detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Trovi più dettagli qui.
In conclusione, bisogna diffidare da chi offre preventivi standard senza un vero sopralluogo e un’attenta analisi dei consumi dell’utenza.
In ECOTECNO GROUP vantiamo più di 20 anni di esperienza nel fotovoltaico e abbiamo all’attivo oltre 3.000 progetti.
Tutto questo know how ha portato ECOTECNO GROUP ha sviluppare un sistema che permette di offrire innovative garanzie a tutela del committente per tutto il ciclo di vita dell’impianto.
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Francesca Chiappetti
Ufficio amministrativo