Hai mai visto un geco?
È un simpatico animaletto, molto piccolo, come una lucertola.
Ti sarà capitato di vederlo correre come un razzo sui muri in pietra.
Sono animali che puoi vedere più facilmente nelle calde sere d’estate o sui bollenti muri nei pomeriggi estivi.
I gechi hanno una caratteristica particolare, che è proprio quella che permette loro di arrampicarsi in modo così straordinario sui muri.
Per fare queste acrobazie, i gechi hanno una particolare microstruttura sulle zampe che consente loro di stare in perfetto equilibrio e stabilità su qualsiasi superficie.
Sulle loro zampe infatti ci sono delle strutture del tutto simili a delle setole molto flessibili che permette a queste piccole lucertole di avere una presa salda sulle superfici di ogni tipo.
Il materiale ispirato dal geco
Gli scienziati della School Engineering and Applied Science (SEAS) e del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering di Harvard hanno preso come modello proprio questa struttura delle zampe del geco per creare un innovativo materiale per rendere più efficienti i pannelli fotovoltaici.
Nello specifico, questo tipo di ricerca si chiama biomimesi o biomimicry: la scienza che si occupa di migliorare le tecnologie umane ispirandosi ai processi biologici e naturali.
Il materiale individuato dagli scienziati si chiama elastomero a cristalli liquidi (LCE) e può essere programmato per muoversi rispondendo a stimoli diversi. Il suo funzionamento è stato descritto per la prima volta nello studio pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA, in cui il team ha descritto nel dettaglio come questa tecnologia è stata sviluppata e in che modo renderà più performanti gli attuali sistemi fotovoltaici.
Come funziona questo innovativo materiale
Tra gli stimoli che attivano questo materiale, ci sono il calore e la luce solare.
Proprio questi permettono agli elastomeri a cristalli liquidi di cambiare forma in base al tipo di luce, di calore e di umidità dell’ambiente circostante.
La caratteristica unica dell’LCE è quella di deformarsi e quindi cambiare forma in base al calore e alla luce che riceve. La cosa interessante però è che questo materiale può assumere una determinata forma in base all’esposizione a campi magnetici mentre questo materiale viene realizzato.
Questa particolarità del materiale permette quindi al pannello fotovoltaico di “inseguire” letteralmente la luce, grazie alla trasformazione intrinseca dell’LCE. Ciò permette al pannello di acquisire ancora più particelle solari e quindi di ottimizzare la conversione di luce in elettricità.
“Quando la struttura è illuminata da una certa direzione, il lato rivolto verso la luce si contrae, portando l’intera forma a piegarsi verso la luce. Questo tipo di movimento autoregolato consente ai LCE di deformarsi in risposta al loro ambiente e riorientarsi continuamente per seguire autonomamente la luce” affermano i ricercatori di Harvard.
Avresti mai pensato che i pannelli fotovoltaici potessero prendere ispirazione dal mondo animale, e in particolare dai gechi?
Oggi la tecnologia sta portando i pannelli fotovoltaici a un altro livello.
Ma che cosa puoi fare oggi stesso?
Ad esempio, molto semplicemente: sfrutti già l’energia del sole per produrre energia?
Se sei ancora dipendente dalla rete elettrica e da metodi antiquati e dispendiosi (oltre che dannosi all’ambiente) per produrre energia, allora questo è il momento giusto per scegliere il fotovoltaico.
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Ing. Giuseppe Mariniello
Ufficio tecnico