Sono sempre di più le persone che decidono di investire nell’energia solare e si sa, i vantaggi sono molteplici. I ritorni in termini energetici ed economici sono notevoli e i progressi tecnologici e scientifici sono tali da permettere di creare strutture fotovoltaiche in grado di assicurare un’efficienza superiore al 20% nella produzione di energia solare. Ma non è finita qui.
Le celle solari del futuro potrebbero avere consumi ancora minori grazie a un nuovo materiale: la perovskite, un minerale capace di convertire alcune parti dello spettro solare meglio del silicio normalmente utilizzato.
Com’è possibile? La particolare struttura cristallina della perovskite è tale da poter ospitare una vasta gamma di elementi e per questo motivo possedere varie proprietà fisiche, tra cui quella di essere un ottimo conduttore, perfetta se impiegata nei pannelli fotovoltaici.
La perovskite fa si che le cariche elettriche generate dall’irraggiamento solare viaggino per distanze maggiori rispetto al silicio. Ciò si traduce in una maggiore permanenza della carica all'interno del pannello fonoassorbente e, quindi, un maggior accumulo di energia.
La scelta migliore sembrerebbe essere un ibrido tra silicio e perovskite ed è proprio la combinazione di questi due materiali a rendere possibile un sensibile aumento della resa energetica.
Non solo, l’abbondanza del minerale e i più semplici metodi di fabbricazione estendibili su larga scala, lo rendono estremamente competitivo in termini di minori costi.
Insomma, una vera scoperta che potrebbe finalmente risolvere il problema dell’elevato costo dei pannelli fotovoltaici, senza compromettere la resa energetica.
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Francesca Chiappetti
Ufficio amministrativo