Arriva l’estate e la voglia di andare al mare.
Probabilmente starai già considerando in quale località balneare passare la tue vacanza. In riva al mare e sotto un ombrellone.
Ma quest’anno potresti fare una cosa diversa. Potresti scegliere la solita spiaggia oppure qualcosa di diverso.
Magari uno stabilimento completamente green.
Si chiamano lidi ecosostenibili, esistono davvero ma in Italia se ne parla ancora poco.
Spesso sono delle aree gestite da associazioni o enti ambientalisti in cui tutta l’offerta balneare è votata completamente all’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità. Delle vere e proprie spiagge green.
Cosa sono i Lidi sostenibili
Si tratta di un’etichetta che definisce le spiagge e gli stabilimenti che hanno messo in atto pratiche green e comportamenti sostenibili.
Lidi sostenibili è il risultato del progetto portato avanti nel 2015 dalla partnership tra Legambiente con l’Associazione Culturale Donnedamare, il Centro di ricerche interuniversitario in Scienze Ambientali (CESAB) e la Cattedra Unesco in Bioetica e Diritti Umani dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma.
Il fine del progetto è quello di promuovere tutti gli stabilimenti balneari che sono riusciti ad unire l’offerta di servizi turistici tradizionali con l’ambiente. Quindi l’utilizzo di prodotti locali e a chilometri zero, la tutela dell’ambiente ma anche l’utilizzo dell’energia rinnovabile.
“La nostra intenzione” afferma Angelo Gentili, responsabile nazionale di Legambiente Turismo “con questo protocollo è quella di ampliare e valorizzare la rete virtuosa di stabilimenti balneari, che nel nostro Paese considerano le buone pratiche ambientali come una delle principali priorità. Questo al fine di tutelare e valorizzare la fascia costiera e il prezioso ecosistema marino che la caratterizza, educare i bagnanti ad un comportamento responsabile e rendere gli stabilimenti balneari dei veri e propri presidi per la difesa della biodiversità e della sostenibilità ecologica.”
I principi dei Lidi sostenibili
Cosa deve possedere un lido per fregiarsi dell’ecolabel di Lidi sostenibili?
- Libero accesso al mare
- Attività sostenibili
- Gestione ecosostenibile degli spazi
- Salvaguardia e rispetto per l’ambiente
- Promozione della cultura locale
- Attività educative e formative
“Ombrelloni” fotovoltaici
Nel progetto Lidi sostenibili l’energia gioca un ruolo fondamentale. In particolar modo, le fonti rinnovabili.
Lo stabilimento balneare Bagno Giulia 85 (Riccione), fin dal 2003 ha messo in atto buone pratiche sostenibili, soprattutto in fatto di risparmio energetico e d’impatto ambientale.
Nello stabilimento, l’80% dell’energia elettrica utilizzata dalle strutture del lido proviene da pannelli fotovoltaici. Quello utilizzato dal lido è un impianto da 8kWp che produce all’anno circa 13.000 kWh. Ma i risparmi ci sono anche sul fronte idrico grazie a rubinetti a tempo, riduttori di flusso e un sistema di recupero dell’acqua delle docce.
Un altro esempio virtuoso è quello del Bagno Sara (Massa), che dal 2008 è stato il primo stabilimento italiano a raggiungere la completa autonomia energetica grazie ad un impianto fotovoltaico da 20kWp.
L’innovazione sta però rivolgendo il proprio sguardo anche sul simbolo delle spiagge: l’ombrellone.
Sun-Brella
La direzione che si sta prendendo è quella di rendere “fotovoltaici” gli ombrelloni. Ci sono già molte startup e imprese che stanno sperimentando l’”ombrellone green” (ad esempio Sun-Brella, capace di produrre fino a 282 Watt), ma si tratta ancora di prototipi.
Il lido che ha fatto un primo passo verso questo obiettivo è la Spiaggia delle Tamerici, tra i bagni Eden e Maeba a Cesenatico, dove si è scelto di sostituire i soliti ombrelloni con delle tamerici che ne ricordano la forma e si armonizzano con il paesaggio.
Spiaggia delle Tamerici
Anche le spiagge cominciano a diventare green adottando pannelli solari.
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Francesca Chiappetti
Ufficio amministrativo